I guardiani del tempo a Venezia
Anche se personalmente non ho mai avuto un buon rapporto con gli orologi, per quel loro imperturbabile scandire il tempo, devo ammettere che in realtà li trovo oggetti molto affascinanti, tra i simboli più alti dell’ingegno umano. Se fin dall’Antichità ci si è interrogati su come misurare il tempo per organizzare la vita sociale, è solo nel Medioevo che l’orologio meccanico diventa protagonista nel panorama cittadino, e quello della Torre di Piazza San Marco a Venezia è senza dubbio uno dei più intriganti.
La torre dell’Orologio di Venezia nel cinema
Si tratta dello stesso orologio che si vede in “Moonraker” nel 1979, quando James Bond dopo essere uscito vivo da un avvincente inseguimento in gondola, fa a pugni con un tizio brutto e cattivo proprio dentro la torre dell’Orologio di Venezia: naturalmente il nostro eroe lo sconfigge scagliandolo contro il quadrante in vetro, facendolo precipitare di sotto davanti agli occhi terrorizzati dei musicisti dell’orchestra del caffè sottostante!

Moonraker, Operazione Spazio, 1979
Piccolo particolare: in realtà il quadrante dell’orologio non è certo di vetro! Il fascino dell’onnipotenza di Hollywood…
I due grandi protagonisti della torre dell’Orologio
Se arrivate in Piazza San Marco al cambio dell’ora, troverete tutti col naso all’insù a guardare un vero e proprio spettacolo che si perpetua all’infinito, ogni giorno ad ogni ora. Opera tardo quattrocentesca dell’architetto Mauro Codussi, la Torre dell’Orologio impreziosisce l’inizio delle Mercerie, la strada veneziana dello shopping per antonomasia, ed è sormontata dai famosissimi “Do Mori”, due statue enormi che devono il loro soprannome all’ossidazione del bronzo con cui sono forgiate e che secondo alcune leggende rappresenterebbero dei pescatori, mentre secondo altre si tratterebbe di due uomini primitivi, a simboleggiare la più antica consapevolezza della razza umana: l’implacabile passare del tempo.

Venezia, Torre dell’orologio, I mori
Ad una prima impressione si potrebbe pensare che qualcosa che non stia andando per il verso giusto, perché a muoversi è solo uno dei due mori. Ma niente paura: si tratta del vecchio barbuto, quello a destra, simbolo dell’ora che sta finendo, mentre l’altro, a sinistra, il giovane, simbolo del futuro, batterà la campana col suo martello solo allo scoccare della nuova ora. Insomma, stanno insieme da sempre e per sempre, ma non sono nati per essere sincronizzati!
La storia dell’orologio astronomico di Venezia
Ma la parte più spettacolare della Torre è senza dubbio il bellissimo orologio astronomico, opera del 1497 di Gian Paolo e Gian Carlo Ranieri. Rispettivamente padre e figlio, secondo una vecchia quanto improbabile leggenda al termine della realizzazione i due sarebbero stati accecati dalla Repubblica per evitare che potessero costruirne uno altrettanto bello per un’altra città. In realtà, a Praga e a Strasburgo gira la stessa storiella! Al contrario, invece, si racconta che i due abilissimi orologiai abbiano vissuto tutta la loro vita nell’appartamento interno alla torre, per occuparsi della manutenzione dell’orologio. L’ultimo “temperatore” è stato in effetti licenziato dopo i restauri del 1996 sponsorizzati da Piaget, quando viene aggiunto un meccanismo meccanico che rende superflua la presenza costante dell’uomo.

Venezia, Torre dell’orologio, Il quadrante
Le 24 ore del giorno sono contrassegnate con numeri romani, con il numero uno a destra, mentre all’interno sono incastonati i segni dello zodiaco. Al centro del magnifico quadrante blu lapislazzuli c’è la Terra, nel suo ruolo di protagonista assoluta; la luna le gira attorno e allo stesso tempo ruota su se stessa, e mostra interamente la sua metà d’oro solo quando c’è luna piena. La cosa interessante è che fino al ‘600 c’erano anche 5 pianeti che ruotavano attorno alla terra: Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio. Solo quando un certo Galileo Galilei venne a Venezia, nel 1609, per mostrare al Doge come funzionava il suo nuovo telescopio, i tempi sembrarono maturi per abbandonare definitivamente la rappresentazione geocentrica dell’universo, e i pianeti vennero così eliminati. Si decise però di conservare, sull’ago che segna le ore, il sole che di fatto gira ancora attorno alla terra: ma questa è una sorta di “licenza artistica”, non si poteva di certo smantellare tutto l’orologio solo perché la teoria si era rivelata sbagliata!
Un orologio “moderno” per Venezia
Avete notato che nell’orologio digitale ottocentesco le ore sono indicate con numeri romani mentre i minuti, che scattano ogni 5 minuti, con numeri arabi? Strano, no? O forse logico. Pensate infatti di scrivere, ad esempio, 25 in numeri romani: XXV, 3 cifre, decisamente troppe per la stretta finestrella della Torre!

Venezia, Torre dell’orologio, I numeri
Uno spettacolo speciale
In realtà, in origine al posto delle cifre che segnano ore e minuti c’erano due porte, proprio le stesse che vengono istallate ogni anno nei giorni dell’Epifania e dell’Ascensione: ad ogni cambio dell’ora, oggi come allora, le porte si aprono e fanno uscire i tre Magi che, preceduti da un angelo che suona la tromba, vanno ad inchinarsi davanti alla Vergine col bambino.

Venezia, Torre dell’Orologio, I magi
Rossana Colombo BestVeniceGuides www.guide-venice.it