La rosa Gioia nel giardino di un palazzo veneziano
Ricordo come fosse oggi la prima volta che misi piedi nell’atrio dell’enorme palazzo veneziano che immette anche nel magnifico giardino sul Canal Grande.
All’improvviso i rumori delle barche a motore e lo strillo dei gabbiani furono inghiottiti dall’acqua zampillante della fontana del giardino che lentamente emergeva dall’oscurità dell’atrio mentre avanzavo verso un mondo fatato, un tempo diverso, o meglio sospeso.
Il cielo era blu, il sole inondava la città con quella luce particolare, cristallina come spesso accade in primavera a Venezia, anche se l’estate è ancora lontana. Tutte le rose in giardino eccetto questa rosa erano impreparate a schiudere anzitempo la loro bellezza. La nostra rosa invece torreggiava al centro di una siepe in bosso come una regina solitaria e consapevole della sua regalità. Il colore dei petali era di un giallo avorio delicato e sfumato che tendeva al color panna con le estremità più intense di colore rosa-cremisi. Uno scrittore Antoine de Saint Exupéry scrisse una volta che una rosa non voleva uscire sgualcita come un papavero. Proprio così. Fiera e sontuosa svettava la rosa Gioia.

rosa Gioia in giardino di palazzo veneziano
I miei clienti tedeschi erano sorpresi, la loro rosa, in Germania conosciuta come Gloria Dei, era almeno 3 settimane in ritardo rispetto a questa rosa veneziana – uno dei vantaggi di trovarsi al sud delle Alpi.
3 numeri 3 – 35 – 40
Solo più tardi scoprii la storia dietro a questi numeri ed il perchè questa maestosa rosa con il suo bel fogliame lucido ha nomi diversi: Gloria Dei in Germania, Peace in America, Gioia in Italia o Mme Antoine Meilland in Francia.
Francis Meilland e la seconda guerra mondiale

Monsieur Meilland e la consorte con altra famosa rosa Happiness grazie a http://www.rosai-e-piante-meilland.it/
Nel giugno del 1935 il rosicultore francese Francis Meilland stava cercando di ibridare una nuova varietà di rose a Lyons. Selezionò assieme a suo padre 50 pianticelle su 800. A questo punto la rosa non sembrava colpire più delle altre; era il risultato del terzo incrocio dell’estate 1935 ed era la 40a pianticella delle 50. Ibridare una nuova varietà di rose richiede però molti anni e molta pazienza. 4 anni più tardi l’aspetto della rosa era decisamente migliorato. Già più robusta e rifiorente.
Francis le diede il nome della madre, ma da lì a poco scoppiò il secondo conflitto mondiale. Temendo l’invasione tedesca della Francia e per proteggere la sua rosa, Francis inviò due pacchetti di boccioli etichettati 3-35-40 in Germania ed uno ad un cliente italiano. Il console americano a Lyons si offrì, prima di lasciare la Francia, di portare con sé un pacchetto di ca. mezzo chilo; così un terzo pacchetto di boccioli contrassegnato 3-35-40 partì – leggenda vuole – con l’ultimo veliero per l’America, poco prima dell’invasione.
Mr Pyle, che Francis aveva conosciuto in occasione di una precedente visita in America, non solo propagò la rosa, ma la piantò e la testò con enormi successi.
Le comunicazioni tra i due continenti erano pessime o inesistenti, per cui solo alla fine del conflitto Francis ricevette una lettera entusiastica di Mr Pyle che raccontava di aver spedito la rosa a rosicultori ed averla presentata alla American Rose Society. La rosa era stata accolta e premiata come una star con alti riconoscimenti. Decise allora di darle il nome PEACE ROSE per celebrare quell’evento tanto atteso e desiderato. Il giorno della presentazione della nuova rosa 29 aprile 1945 a Passadena in California vennero liberate simbolicamente due colombe. Venne letto un breve comunicato per spiegare il nome della rosa, il desiderio più grande in quel momento era la PACE. In quei giorni Berlino venne circondata, conquistata e cadde.
Qualche mese più tardi, il giorno 8 maggio 1945 a San Francisco 49 delegati della conferenza delle nazioni Unite trovarono nella loro camera d’albergo la PEACE ROSE quale buon auspicio di pace e prosperità.
Quello stesso giorno venne firmata la resa della Germania.

rosa Gioia in giardino di palazzo veneziano

rosa Gioia in giardino di palazzo veneziano

rosa Gioia in giardino di palazzo veneziano
Shakespeare faceva dire a Giulietta: ‘Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe d’avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome?. Non furono solo il profumo delicato ed i colori variegati a colpirmi, ma la storia di questa rosa resistente e vigorosa che è considerata la più famosa di tutte!
Se sarete a Venezia ad aprile o inizio maggio e desiderate venire ‘rapiti’ dalla rosa in una visita guidata privata con una delle BestVeniceGuides condividerei anche altre storie dell’affascinante vita di Monsieur Meilland.
Fiona Giusto
BestVeniceGuides
www.venicetours.it