Ebbene sì, le donne veneziane erano vanitose!

Oggigiorno le donne hanno mille possibilità per essere belle: dalle spa, ai centri estetici, ai creatori di immagine, ai parrucchieri designer, per non parlare di abiti che con il loro taglio evidenziano le parti del corpo che più si vogliono valorizzare ecc…

Ma se facciamo un salto indietro nei secoli, scopriremo che le cose in passato non erano poi così diverse. Oggi si parla tanto di tacco 12 per slanciare qualsiasi figura… tje, niente in confronto agli zoccoli con zeppa vertiginosa che poteva raggiungere i 51 centimetri di altezza… Non ci credete? Visitate il Museo Mocenigo a Venezia e vedrete un bellissimo esemplare di queste calzature chiamate calcagnini. Erano stati inventati al tempo in cui Venezia non era ancora pavimentata e bisognava camminare tra fango e pozzanghere. Ovviamente arrampicate su questi trampoli le donne veneziane non potevano uscire che accompagnate da un cavalier servente.

Musei civici veneziani: scarpe da donna

Musei civici veneziani: scarpe da donna

La toilette di una dama poteva durare ore, e per tale scopo le dame avevano una loro stanza, dove stuoli di cameriere le aiutavano a farsi belle.

capelli dovevano essere biondi, ecco quindi sedute di ore, giorni, settimane al sole sulle terrazze sopra i tetti (le altane) con una sponzetta (spugnetta) intinta costantemente in un liquido fatto con spezie, erbe, cenere e urina di cavallo con cui si bagnavano i capelli e che aiutava il processo di imbiondimento. La ricetta, se volete provare… si trova al Museo Correr.

Donna veneziana mentre si tinge i capelli di biondo

Donna veneziana mentre si tinge i capelli di biondo, Pietro Bertelli

I parrucchieri poi completavano l’opera sulle chiome con posticci, riccioli, trecce e chignons e trasformavano i capelli delle dame in mazzi di fiori, cesti di frutta e addirittura in nidi di uccellini imbalsamati. Il tutto ornato con spille, pettini e fermagli.

La pelle doveva essere bianchissima. Tra i rimedi più utilizzati c’era quello di applicare la sera sul viso una maschera di succo di limone e albume da togliere con acqua fredda il mattino seguente. Se non era sufficiente le Veneziane usavano una polvere bianca che i mercanti importavano da una delle isole della Repubblica di Venezia, Cipro. Questa polvere finissima e impalpabile la usiamo ancora oggi: si chiama cipria.

Sulla pelle l’elemento più importante era il neo che, a seconda della posizione sul viso, aveva il suo nome e significato: in mezzo alla fronte: maestoso, all’angolo dell’occhio: appassionato, sul naso: sfrontato, sulle labbra: galante e all’angolo della bocca assassino. Beh, un bel linguaggio segreto niente male, che veniva colto ovviamente dal diretto interessato.

E naturalmente non si poteva uscire di casa senza essersi abbondantemente profumate… Del resto visto che bagni e docce non erano contemplati in passato, in qualche modo bisognava coprire e nascondere altri odori non particolarmente gradevoli.

Mostra sul profumo a palazzo Mocenigo, Venezia

Boccetta porta profumo esposta alla mostra sul profumo a palazzo Mocenigo, Venezia

Venezia, Museo di palazzo Mocenigo, antiche boccette di profumo in vetro

Venezia, Museo di palazzo Mocenigo, antiche boccette di profumo in vetro

Bisogna ringraziare la principessa bizantina Anna Teodora Dukas che nel 1075 sposò il doge Domenico Selvo se Venezia diventa la capitale del profumo, ben prima di Firenze e di Grasse in Francia. La nuova dogaressa porta con sé una ventata d’Oriente, tante novità e… si profuma. Ecco allora frotte di mercanti partire alla volta di Grecia, Persia, Egitto, Arabia e Costantinopoli per fare incetta di fiori e di spezie fino ad allora sconosciuti. Gli “spezieri” della Serenissima Repubblica diluendo le soluzioni in purissima acquavite, ottengono gli antenati delle moderne eau de toilette. Volete scoprire come? Recatevi al bellissimo Museo Mocenigo, dove potrete vedere abiti, costumi, suppellettili, scene di vita veneziana, e molto altro, ma soprattutto fare una nuovissima esperienza olfattiva, tra essenze, alambicchi, effluvi e sostanze che vi lasceranno tracce nel… naso e nell’anima. Noi guide di BestVeniceGuides saremo come sempre liete di accompagnarvi a scoprire anche questo aspetto così particolare di Venezia.

Cristina Taddeo
BestVeniceGuides
www.veniceismagic.com

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