Il doge di Venezia Antonio Grimani tra storia ed arte

Gen 12, 2017archeologia, architettura, arte, palazzo, personaggi illustri, scultura, storia0 commenti

Una vita dalle vicende alterne quella di Antonio Grimani. Leggendo la biografia scritta da Andrea da Mosto, si ha la sensazione di una vita intensa, avvincente, dove a grande fama subentrano una caduta rovinosissima e poi nuove, importanti fortune. Private, ma soprattutto pubbliche. Che non fosse un uomo semplice lo si intuisce dal suo busto in bronzo attribuito ad Andrea Briosco. Ma andiamo con calma…

Busto in bronzo di Antonio Grimani come procuratore, attribuito al Riccio

Busto in bronzo di Antonio Grimani come procuratore, attribuito al Riccio — palazzo Grimani a Venezia

La vita di Antonio Grimani

Quando nasce il 28 dicembre 1434, Antonio si ritrova in una famiglia stretta tra problemi finanziari e difficoltà sociali (visto che la madre non apparteneva al patriziato). Grazie alla sua intelligenza e a una dose di fortuna, così da Mosto spiega, diventò presto ricchissimo. Non solo ricchissimo, ma anche stimatissimo esperto di commercio tanto che il Priuli commentò “quello che hera terra et fango nella sua manno diventava horo”. Ed ottimo politico.

Come si usava una tale ricchezza? Antonio Grimani la usa anche per creare importanti alleanze e soprattutto per far ottenere il cardinalato al figlio Domenico. Ma comporta anche degli obblighi e, rieletto Capitano da Mar nel 1499, deve condurre la flotta veneziana contro i Turchi. Peccato che però rimedi una terribile sconfitta a Zonchio nel Mar Ionio e ne venga ritenuto responsabile. Punito con l’arresto e  poi mandato al confino a Cherso. La scena drammatica di lui, in veste nera, calze rosse e i ferri ai piedi contornato dai figli piangenti viene così immaginata da Giuseppe Gatteri nella sua Storia Veneta del 1862

Giuseppe Gatteri, Processo ad Antonio Grimani, 1862

Giuseppe Gatteri, Processo ad Antonio Grimani, 1862

Dal confino però il figlio Domenico riuscì a farlo fuggire e a trasferire da lui a Roma durante gli anni della Lega di Cambrai e della sconfitta veneziana ad Agnadello nel 1509. L’occasione per riabilitarsi agli occhi della Repubblica gli fu data proprio in quel soggiorno romano, quando, con grande abilità diplomatica, si dice abbia convinto papa Giulio II della Rovere a non partecipare alla guerra contro Venezia permettendo a Venezia di riprendersi. Così fu graziato dalla pena del confino, ritornò in patria e riprese le sue cariche pubbliche fino all’elezione a Doge il 6 luglio 1521.

Il quadro votivo di Tiziano

Oltre trent’anni dopo la morte avvenuta nel 1523, il doge Francesco Venier incarica Tiziano di ritrarre il doge Antonio Grimani in ginocchio, davanti alla Fede. E’ il 22 marzo 1555 e il quadro è già in lavorazione qualche mese dopo. Sono anni frenetici per Tiziano a palazzo Ducale, ma il quadro rimane incompiuto alla morte del pittore nel 1576. Grazie a questo ritardo però il quadro si salva dall’incendio della Sala del Collegio del 1574, dove ne era prevista la collocazione.

Venezia, Palazzo ducale, Sala delle Quattro Porte, Il doge Antonio Grimani in ginocchio davanti alla Fede di Tiziano Vecellio e aiuti

Venezia, Palazzo ducale, Sala delle Quattro Porte, Il doge Antonio Grimani in ginocchio davanti alla Fede di Tiziano Vecellio e aiuti

Oggi lo ammiriamo nella Sala delle Quattro Porte, quasi di fronte al ritratto di un pronipote di Antonio Grimani, Marino, eletto Doge nel 1595. Probabile che sia stato proprio Marino a voler far completare quel quadro votivo con il suo antenato. Da un lato l’Evangelista San Marco si rivolge alla Fede con il leone che ruggisce ai suoi piedi, reggendo con la mano il Vangelo e intercedendo per il doge. Al centro l’allegoria della Fede splendente di luce dorata, con in mano il calice mentre abbraccia una croce pesantissima con l’aiuto di putti svolazzanti. A destra infine lui, Antonio. Il volto magro, il lungo collo teso e avvizzito dalle rughe, gli occhi segnati e le mani aperte come un Cristo in croce. E la sua veste: uno splendido mantello in oro e rosso cremisi. L’armatura lucente e in mano al paggetto accanto il corno in velluto rosso ed oro, incastonato di perle e gemme preziose. Dietro di lui, due enormi colonne fanno da quinta con sipario rosso rubino e lo stemma della famiglia sulla bandiera. Qualcuno sottolinea che la lontananza tra il santo patrono di Venezia e il doge non sia casuale, certo è che non si può non rimanere folgorati dalla potenza dell’armatura e dalla ricchezza del mantello. E dal prevalere del rosso e dell’oro, simboli di Venezia. Per non parlare di San Marco o del leone con lo sguardo iniettato di sangue e feroce. Tra classicità e potenza.

Venezia, Palazzo ducale, Sala delle Quattro Porte, Il doge Antonio Grimani in ginocchio davanti alla Fede di Tiziano Vecellio e aiuti

Venezia, Palazzo ducale, Sala delle Quattro Porte, Il doge Antonio Grimani in ginocchio davanti alla Fede di Tiziano Vecellio e aiuti

Venezia, Palazzo ducale, Sala delle Quattro Porte, Il doge Antonio Grimani in ginocchio davanti alla Fede di Tiziano Vecellio e aiuti

Venezia, Palazzo ducale, Sala delle Quattro Porte, Il doge Antonio Grimani in ginocchio davanti alla Fede di Tiziano Vecellio e aiuti

Una sala speciale a palazzo Grimani a Santa Maria Formosa

Nel suo palazzo di Santa Maria Formosa, il nipote di Antonio, Giovanni Grimani, patriarca di Aquileia, decise di dedicare una stanza importante al nonno. Con lui condivise una carriera discussa e difficile e così negli anni della grande ristrutturazione del palazzo, tra il 1558 e il 1568, non dimenticò di creare un vero e proprio mausoleo dedicato al nonno illustre, impiegando materiali antichi e preziosi come il marmo per cancellare le malelingue e restituire dignità all’antenato. Così facendo però Giovanni riuscì ad celebrare anche e, quasi vorrei dire, soprattutto se stesso e il suo desiderio di rivincita sul destino avverso… ma questa è un’altra storia e ve ne parleremo volentieri durante la visita…

Palazzo Grimani a Venezia, Sala del Doge Grimani

Palazzo Grimani a Venezia, Sala del Doge Grimani

Luisella Romeo
BestVeniceGuides
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