La pala Pesaro di Tiziano

Ott 2, 2017architettura, arte, ordine francescano, pittura0 commenti

Il famoso dipinto di Tiziano torna nella sua ubicazione originale dopo 4 anni di assenza e a seguito di un restuaro conservativo curato da Save Venice.

Tiziano nella chiesa dei Frari

Abbiamo già discusso della grandezza di Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1483-85 (ca) – Venezia1576) nel post che si occupava dell’ “Assunta” che decora l’altare maggiore della chiesa dei Frari. Vogliamo qui presentarvi un altro capolavoro del grande pittore conservato nella medesima chiesa.

La chiesa dei Frari, situata in una posizione abbastanza centrale, ma al tempo stesso fuori dai percorsi di grande traffico, rappresenta con la sua architettura e le opere in essa conservate una sorpresa che vi lascerà un ricordo indelebile della cultura e dell’arte veneziane durante il vostro tour veneziano.

Un evento speciale ci spinge ad occuparci di questo grande dipinto: la fine del restauro della tela che è durato due anni e che è stato finanziato dal comitato privato statunitense per la salvaguardia di Venezia Save Venice. Il dipinto è ritornato nella sua ubicazione originaria dopo ben quattro anni di assenza.

Venezia, Chiesa dei Frari, Altare della Immacolata Concezione e Pala Pesaro

Venezia, Chiesa dei Frari, Altare della Immacolata Concezione e Pala Pesaro

La Pala (olio su tela – 1516-1526) occupa il quarto altare della navata sinistra, l’altare della Immacolata Concezione. E’ rimasta sempre nella sua collocazione originale. Questo dipinto di notevoli dimensioni – quasi 5 metri x 3 – rappresenta ciò che in arte viene definito Sacra Conversazione.

La sacra conversazione come genere pittorico

Si tratta di un genere che si è sviluppato nella pittura italiana del Rinascimento e che raffigura in un’unica tela, o tavola, la Madonna in trono col Bambino circondata da Santi che sembrano non essere in relazione fra di loro, bensì dialogare – o “conversare” – ad un livello superiore, mistico o teologico.

Questo genere pittorico rappresenta l’evoluzione dei polittici medioevali nei quali le figure dei Santi e della Vergine venivano rappresentati in pannelli separati gli uni dagli altri e riunificati da una cornice.
La Sacra Conversazione presuppone una unità prospettica e spaziale che i pittori acquisiscono solo nella seconda metà del XV secolo con la riscoperta della prospettiva.

Lorenzo Veneziano, Polittico Lion, 1358 (fonte Wikimedia commons, public domain, web gallery of art)

Lorenzo Veneziano, Polittico Lion, 1358 (fonte Wikimedia commons, public domain, web gallery of art)

Piero della Francesca, Pala di Brera, 1472 (fonte Wikimedia commons, public domain, www.wga.hu)

Piero della Francesca, Pala di Brera, 1472 (fonte Wikimedia commons, public domain, www.wga.hu)

 

I Pesaro grandi finanziatori

La notorietà dell’Assunta dipinta da Tiziano per l’altar maggiore della chiesa dei Frari nel 1516-18 fu eccezionale. Altrettanto importante è il legame che la famiglia Pesaro, esponenti di spicco della nobiltà veneziana, intrecciarono con la chiesa finanziando grandi opere al suo interno.
Nel 1518 Jacopo Pesaro – vescovo di Pafo nell’isola di Cipro e nominato capo della flotta pontificia durante le guerre contro i turchi da papa Alessandro VI Borgia – acquista con i fratelli l’altare dell’Immacolata Concezione ed ha in cambio l’autorizzazione a trasformarlo con la zona circostante in tomba di famiglia.

Tullio e Antonio Lombardo Monumento funebre di Jacopo Pesaro, 1524

Venezia, Chiesa dei Frari, Tullio e Antonio Lombardo Monumento funebre di Jacopo Pesaro, 1524

Nel 1519 Jacopo decide di commissionare a Tiziano l’esecuzione della Pala che verrà terminata solo nel 1526.

Il dipinto

Chiesa dei Frari, Tiziano, Pala Pesaro, 1519-26

Chiesa dei Frari, Tiziano, Pala Pesaro, 1519-26

La Pala, aldilà del suo significato religioso, intende glorificare la figura di Jacopo come vincitore nella Battaglia di santa Maura del 1503 contro i turchi: nella parte sinistra del quadro infatti vediamo il ritratto celebrativo di Jacopo inginocchiato in compagnia di una Santo soldato che tiene lo stendardo con gli stemmi dei Pesaro e del papa Borgia. A lui l’onore anche di condurre il turco sconfitto, con un bianco turbante, davanti alle “supreme gerarchie cristiane”: San Pietro, la Vergine col Bambino, San Francesco e Sant’Antonio.

Tiziano, Pala Pesaro Particolare

Tiziano, Pala Pesaro Particolare

Sulla destra del quadro i due santi Francesco ed Antonio introducono il meraviglioso gruppo di famiglia rappresentato in basso: i fratelli di Jacopo e il giovane nipote Leonardo che è l’unico e volgere il viso verso l’esterno e a stabilire un contatto con lo spettatore e con la vita (non dimentichiamo la destinazione funeraria dell’altare).

Tiziano, Pala Pesaro Particolare

Tiziano, Pala Pesaro Particolare

Due monumentali colonne sospese nel vuoto e collocate dietro le figure di Pietro e Maria sembrano avere hanno una funzione puramente simbolica della Vergine quale “porta del cielo”. Nella parte alta due angioletti giocano con la croce il cui motivo viene ripreso in basso dalle braccia aperte di San Francesco.

La rottura di una tradizione

Quadro “nuovo” e rivoluzionario quasi quanto l’Assunta. Dopo secoli durante i quali le figure della Vergine con il Bambino venivano collocate in posizione centrale, frontale ed equilibrata ecco che Tiziano le colloca lateralmente, sopra un alto basamento. Il taglio della composizione è diagonale ed asimmetrico, conferendo così alla scena un moto dinamico ad ascensionale.

Giovanni Bellini, Pala di san Giobbe, 1478 ca (fonte Wikimedia commons, public domain, web gallery of art)

Giovanni Bellini, Pala di san Giobbe, 1478 ca (fonte Wikimedia commons, public domain, web gallery of art)

Questo nuovo tipo di composizione influenzerà i pittori del secondo Rinascimento veneziano e anche la pittura barocca del XVII secolo.

Paolo Veronese, Santa Caterina in trono, 1551 (fonte Wikimedia commons, public domain, Didier Descouens)

Paolo Veronese, Santa Caterina in trono, 1551 (fonte Wikimedia commons, public domain, Didier Descouens)

Guercino, Vergine Santi e donatore, 1616 (fonte Wikimedia commons, own work, Sailko)

Guercino, Vergine Santi e donatore, 1616 (fonte Wikimedia commons, own work, Sailko)

Malgrado la Vergine sia in posizione decentrata essa rimane comunque al centro dell’attenzione grazie al gioco degli sguardi e ai gesti: la Vergine guarda verso Jacopo Pesaro, il Bambino guarda un po’ stupito verso San Francesco (forse gli guarda le stigmate?) e intanto gioca col velo candido della madre. San Francesco e Sant’Antonio indicano o guardano la famiglia Pesaro inginocchiata ai loro piedi.

Pala Pesaro, particolare (fonte Wikicommons, public domain)

Pala Pesaro, particolare (fonte Wikicommons, public domain)

Le alte colonne che sfondano la tela non costruiscono quella gabbia architettonica che generalmente racchiude le Sacre Conversazioni. Lo spazio è aperto e indefinito.
I colori e la consistenza delle vesti, gli incarnati della Vergine e del Bambino freschi e palpabili, il contrasto fra la luminosità della parte bassa e le scure nuvole in alto, concorrono a creare una composizione sontuosa e innovativa.

Antonella Fantoni
BestVeniceGuides
www.discoveringvenice.com

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