La laguna di Venezia ghiacciata ed il rigido inverno 1929
Una delle domande poste più spesso da clienti che provengono da oltre oceano è quale sia la temperatura media a Venezia in inverno, avendo questa idea in parte stereotipata di un paese in cui si mangia pizza, spaghetti e gelato, ma soprattutto splenda sempre il sole.
Quando ero piccola, mia nonna paterna raccontava spesso di un inverno molto rigido, di un freddo intenso. Era il 1929, mia nonna era una bambina di 8 anni. Si ricordava di come la laguna fosse ghiacciata e di come alcuni impavidi veneziani avessero pranzato con sedie e tavoli sui canali ghiacciati.
Trovai cartoline riproducenti vecchie foto in bianco e nero in cui in effetti si riconoscevano veneziani che attraversavano la laguna nord in direzione Murano. Trovai successivamente in un mercatino di cose vecchie tutta una serie di queste foto che presi per studiarle a casa con calma.
Non c’era traccia di tavola o sedie. Questa era appunto una immagine che si era impressa nella mia mente di bambina ascoltando i racconti di mia nonna e sulla quale la mia fantasia aveva ricamato delle belle scenette.

Cartolina, Venezia, 1929, fronte

Cartolina, Venezia, 1929, retro

Francobollo 1929 VII, 7 anno dalla presa di potere di Mussolini

Francobollo 1929 VII, 7 anno dalla presa di potere di Mussolini, dettaglio
Successivamente mi imbattei in un articolo de Il Gazzettino.
Il freddo inverno 1929 fu un evento meteorologico unico che colpì e flagellò Italia e Europa per alcuni mesi. Le temperature erano scese nel Triveneto già a fine dicembre (il fiume Adige ed i laghi alpini ghiacciati), continuarono a crollare a gennaio e precipitarono a febbraio. Il giornalista citava il mercoledì delle ceneri il 13 febbraio 1929; dopo 2 giorni il termometro raggiunse a Venezia temperature veramente molto basse -13° (-7° nell’ora più calda), il vento di bora soffiava a 50 km orari e nevischiava.
All’epoca nei referti meteo (anche l’Istria era parte dell’Italia) si consideravano altri dati, le nuvole, la pressione non era misurata in millibar e la neve veniva misurata in montagna, ma non in valle.
Lo scorso inverno decisi di scoprire la verità.
Mi diressi in Biblioteca Marciana con l’intento di leggere gli articoli del Gazzettino dell’epoca.

Giornale 1929, Il Gazzettino, Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia

Giornale 1929, Il Gazzettino, Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia
Mi venne data prontamente la bobina con il primo trimestre 1929. Armeggiai con la leva della rumorosa macchina. Il giorno 11 febbraio era un lunedì. Il Gazzettino non usciva di lunedì, questo non lo sapevo.
Patti Lateranensi e il freddo intenso febbraio 1919
Il 12 febbraio la prima pagina era dedicata ai patti lateranensi, ‘la riconciliazione fra la Chiesa e lo stato/ L’accordo firmato a S. Giovanni in Laterano dal Duce e dal Card. Gasparri’.
Il 13 febbraio ancora risalto ai patti, ‘il patto tra la Chiesa e lo Stato si eterna nei secoli tra deliranti manifestazioni popolari di giubilo’, con una foto dello storico accordo alla presenza di Vittorio Emanuele II, re di Italia, Pio XI, il primo ministro Benito Mussolini ed il Cardinale Gasparri.
Solo il 13 febbraio trovai un breve articolo sulla ondata di freddo siberiana ‘che non si registrava da 150 anni’; il 14 febbraio ancora solo la laguna ghiacciata; il giornalista scriveva, ‘con quanta impudenza non è il caso di rivelare’ i veneziani attraversavano la laguna, ma purtroppo nessuna foto né riferimento a tavola o sedie. Ero, devo ammetterlo, un po’ delusa.
Ma nella vita bisogna crederci.

Cartolina, Venezia, 1929
Continuai a manovrare la macchinetta, 15 e 16 febbraio ‘pattinaggio, corse, passeggiate e capitomboli’, ma nessun riferimento, e poi il 17 febbraio ‘5 operai di una ditta quale esempio di allegrezza provviste di un tavolino e di 5 sedie, di 5 bicchieri e portatisi ad una 60 di metri dalla riva sedettero attorno al tavolo… e diedero da bere anche al ghiaccio per ringraziarlo dell’ospitalità’.
In circa 1000 anni la laguna ghiacciò circa due dozzine di volte.
Alcuni dipinti a Venezia testimoniano queste intense ghiacciate.
Federico IV re di Danimarca e Norvegia giunse a Venezia nel 1708 e con lui una morsa di freddo. Un dipinto alla Fondazione Querini Stampalia ricorda la lieta atmosfera dell’evento.

Pittore autore ignoto, Fondazione Querini Stampalia

Pittore autore ignoto, Fondazione Querini Stampalia, dettaglio

Pittore autore ignoto, Fondazione Querini Stampalia, dettaglio

Pittore autore ignoto, Fondazione Querini Stampalia, dettaglio
A Ca’ Rezzonico un dipinto di Francesco Battaglioli ci presenta le reazioni dei veneziani dinnanzi alla laguna ghiacciata nel 1788.

Dipinto di Francesco Battaglioli, 1788, Museo del settecento veneziano Ca‘ Rezzonico

Dipinto di Francesco Battaglioli, 1788, Museo del Settecento Veneziano Ca‘ Rezzonico, dettaglio

Dipinto di Francesco Battaglioli, 1788, Museo del Settecento Veneziano Ca‘ Rezzonico, dettaglio
Un pilastro a Cannaregio ci ricorda di un inverno freddo del 1864.
“Eterna memoria dell’anno 1864 del giaccio veduto in Venezia, che se sta sulle fundamente Nove a San Cristoforo andava la gente in (pr)usision che formava un liston”.

Cannaregio, pilastro con iscrizione
A febbraio 2012 andai a vogare sulla laguna ghiacciata, affascinata dal rumore del remo sul ghiaccio mi sono scordata di fare foto.
Ora attendiamo di scoprire come sarà questo inverno!
Fiona Giusto
BestVeniceGuides
www.venicetours.it