La foglia d’oro, un sapere antico custodito nel cuore di Venezia
Ago 20, 2018arte, artigianato, curiosità e tradizioni veneziane, storia0 commenti
La foglia d’oro nell’arte
Ogni volta che entro in Basilica di San Marco rimango estasiata per la ricchezza e bellezza del manto musivo. Mi sento come avvolta da una calorosa e morbida luce, emanata dai mosaici in vetro e foglia d’oro 24 Kt.

La basilica di San Marco e i suoi mosaici in foglia d’oro, Venezia
Eredità del mondo bizantino, la foglia d’oro veniva impiegata a Venezia non solo per i mosaici, ma anche per decorare gli esterni e interni degli edifici. I veneziani, amanti della decorazione e dello sfarzo rivestivano con l’oro marmi, metalli e legno ostentando la loro ricchezza, pur sempre in modo molto raffinato. Basti pensare alla Scala d’Oro, così chiamata per le dorature in foglia d’oro, o alla Ca’ D’Oro (casa dorata), la cui facciata un tempo presentava decorazioni dorate.

La scala d’oro a Palazzo Ducale, Venezia
Il laboratorio di Mario Berta Battiloro
Proprio a Venezia, nella splendida cornice della casa del pittore Tiziano Vecellio, viene custodita l’antica tradizione della produzione della foglia d’oro battuta a mano secondo il metodo settecentesco, si tratta dell’azienda familiare di Mario Berta Battiloro, l’unico laboratorio artigianale rimasto in tutta Europa, a causa del sopravvento dei macchinari.

La casa di Tiziano, sede del laboratorio Mario Berta Battiloro
Tecnica produttiva
L’oro viene fuso a 1750 °C e versato in una staffa per ottenere un lingotto, il quale viene poi laminato in strisce, che vengono tagliate in quadratini.

La produzione del lingotto in oro, Venezia

Produzione delle lamine d’oro, Venezia, foto di Sandro Santioli
Questi ultimi vengono battuti ottenendo delle foglie, che vengono tagliate in quattro e messe in un astuccio.
Quindi vengono battute dal maestro Marino per più di un’ora, usando martelli pesanti dai tre agli otto chili. Il maestro deve contare i colpi e girare l’astuccio con un ritmo cadenzato, affinché la foglia si allarghi uniformemente. Per ogni forma si va dai duemila ai tremila colpi. È incredibile come il maestro usi il martello con tale agilità da farlo sembrare leggero come una piuma.

La battitura per ottenere la foglia d’oro, Venezia
Il prodotto finale è il risultato della sinergia tra forza maschile del battitore e delicatezza femminile delle tagliaoro, le quali soffiando leggermente distendono la foglia, la tagliano e con dei bastoncini la dispongono nel libretto.

Le tagliaoro preparano i libretti di foglie d’oro, Venezia
Il risultato è una foglia d’oro più morbida, più naturale, più “antica” ideale per essere usata nei restauri di mosaici e opere d’arte, l’impiego è però molto vario, estendendosi anche all’arte culinaria, così come alla cosmesi.
La visita al laboratorio di Mario Berta Battiloro è davvero un’esperienza unica; solo una guida locale saprà accompagnarvi con passione e professionalità in un itinerario insolito, alla scoperta delle eccellenze veneziane nell’ambito dell’artigianato.
Lucia Scarpa
BestVeniceGuides
www.luciascarpa.com
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