L’isola di Burano oltre il merletto e le case colorate

Ott 1, 2018arte, laguna e isole, pittura, scultura, storia, urbanistica0 commenti

Burano è una piccola isola nella laguna settentrionale di Venezia dove abitano circa 4000 persone. In particolare d’estate molti turisti visitano quest’isola, spesso passando per Murano e meno frequentemente per Torcello. La gita alle isole, Murano, Burano e Torcello, era la tradizionale gita scolastica annuale che si faceva da bambini.

Una luce particolare illumina la laguna veneziana e le sue isole

Una luce particolare illumina la laguna veneziana e le sue isole

Pur visitando Burano ogni anno, non ho ricordi precisi… e mi chiedo che impressione lasci quest’isola ai milioni di turisti odierni.

Burano, le sue case colorate e le barche in un tranquillo giorno d’inverno

Burano, le sue case colorate e le barche in un tranquillo giorno d’inverno

Quasi tutti i turisti che ho conosciuto hanno visitato Burano per la tradizione del merletto e per le case colorate. Shopping e fotografie. Il fiume di turisti scorre attraverso il centro dell’isola, si ferma presso i diversi negozi, a volta assaggia i tipici biscotti, i “bussolà” fatti come piccole ciambelle e, della stessa pasta, gli “esse” chiamati così perché… a forma di “s”. E tante foto. Riflessi dei colori sull’acqua. Blu e giallo a contrasto. Il campanile pendente.

L’isola è particolarmente interessante per la sua configurazione urbanistica. I confini tra spazio privato e pubblico sono labili. Il bucato è appeso per strada, semplici tende impediscono agli occhi dei più curiosi di osservare quanto succede nell’intimità delle case dove la porta rimane aperta per permettere la circolazione dell’aria. I prati circondano l’abitato, come un fossato intorno a un castello medievale. La vista sulla laguna e sulle sue isole è stupenda. Nelle giornate limpide si possono vedere le Dolomiti o la città di Venezia in distanza. Sul prato che circonda l’isola si trovano le imbarcazioni all’asciutto nell’attesa che vengano sistemate. Nella piccola darsena trovano riparo anche alcune barche di pescatori. E le reti raccolte in grandi secchi si asciugano al sole.

alcuni pescherecci nella darsena dell’isola di Burano

Alcuni pescherecci nella darsena dell’isola di Burano

il bucato appeso al sole all’aperto nell’isola di Burano

Il bucato appeso al sole all’aperto nell’isola di Burano

Passeggiando si raggiunge la piazza dell’isola, dove si trovano la chiesa di San Martino, la statua del noto musicista Baldassarre Galuppi e il museo del merletto. Stranamente la piazza rimane tranquilla a confronto dell’affollata via principale dell’isola. Affollata di turisti durante il giorno e affollata di residenti alla sera.

Non molti tuttavia sembrano coscienti del fatto che l’isola fu famosa anche per i suoi pittori, circa un secolo fa, quando avvenne un grande cambiamento. La città di pescatori a sud della laguna, Chioggia, smise di essere la città preferita dai pittori.

Artisti da tutta Europa si erano originariamente trasferiti a Chioggia. Dall’Inghilterra, dall’Austria e dalla Germania. La vita non costava quasi nulla. E la laguna era il classico tema paesaggistico dell’arte di quei pittori: le barche di pescatori chiamate “bragozzi” con le loro vele, i canali, le ragazze con lo scialle nero con le frange. Ma Burano si era rivelata ancora più economica. Un’isola di soli pescatori e giovani donne che lavoravano il merletto. A dir la verità, il merletto era stata un’arte sviluppata negli “ospedali” o nelle case aristocratiche di Venezia. Ma la Regina Margherita aveva fondato la scuola del merletto nel 1872 proprio a Burano perché diventasse una risorsa economica per le povere donne dell’isola. Così, circa un centinaio di anni fa, alcuni artisti, i più poveri, si trasferirono a Burano e le loro vedute della laguna e dell’isola sostituirono Chioggia.

A quell’epoca Burano non era colorata. O meglio, non c’erano i colori brillanti e violenti di oggi. Le case erano dipinte in tonalità tenue e delicate. Tinte pastello. Molto poetiche.

l’iscrizione ci ricorda che qui era la casa di Umberto Moggioli sull’isola di Burano “pittore francescano di acque e di stelle d’alberi e di cieli nella laguna deserta”

L’iscrizione ci ricorda che qui era la casa di Umberto Moggioli sull’isola di Burano “pittore francescano di acque e di stelle d’alberi e di cieli nella laguna deserta”

Pio Semeghini, Gino Rossi, Arturo Martini e Umberto Moggioli: questi erano i pittori che da diverse città italiane si spostarono a Burano nei primi anni del Novecento. Un giornalista li descrisse “rifiutatissimi e poverissimi”. “Rifiutatissimi” dalla Biennale e dal mondo accademico che preferiva l’arte ufficiale e tradizionale. “Poverissimi”: avevano viaggiato a Parigi e avevano svolto lavori umili — Arturo Martini aveva fatto anche il lattaio — ma fu nell’isola di Burano che trovarono un rifugio, dove la vita non costava nulla e in cambio di poco denaro o dei loro dipinti o disegni ricevevano della polenta e del pesce fritto mentre discorrevano di arte.

ritratto a carboncino di una donna di Umberto Moggioli nel ristorante Da Romano a Burano

Ritratto a carboncino di una donna di Umberto Moggioli nel ristorante Da Romano a Burano

ritratto di marinaretto di Umberto Moggioli nel ristorante Da Romano a Burano

Ritratto di marinaretto di Umberto Moggioli nel ristorante Da Romano a Burano

Mentre alcuni di questi lavori si trovano nel museo di Ca’ Pesaro a Venezia, si possono vedere molti quadri anche a Burano. Ma le gallerie d’arte sono i ristoranti. Romano Barbaro fu un grande collezionista di opere d’arte. Centinaia di quadri sono appesi alle pareti di quello che fu il suo ristorante per mostrare che Burano non fu solo l’isola dei pittori ma anche la culla di un’arte nuova, accanto alla pittura metafisica e futurista, e altrettanto innovativa e rivoluzionaria.

Quell’incredibile stagione è finita dopo la Grande Guerra. Alcuni pittori morirono troppo giovani. Il ricordo però non è scomparso, e Burano, nonostante un turismo meno ricercato, è ancora un luogo dove operano pittori interessanti e dove arte e creatività continuano a svilupparsi ancora oggi. Vi aspetto per farveli conoscere!

Luisella Romeo
BestVeniceGuides
www.seevenice.it

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