Carlo Rezzonico: un vescovo veneto al soglio pontificio
Dic 23, 2020palazzo, personaggi illustri, società, storia0 commenti
Quando si pensa a qualcuno di importante, nato a Venezia e divenuto internazionalmente famoso, si ricorda sempre Marco Polo, Antonio Vivaldi, Elena Lucrezia Corner Piscopia, la prima donna laureata al mondo e la regina di Cipro Caterina Corner. Ma chiedete alla vostra Best Venice Guide chi era Carlo Rezzonico. Vi stupirete!
Il 6 luglio 1758, costui diventa papa col nome di Clemente XIII e sale al soglio di Pietro in una congiuntura tra le più difficili e travagliate per la Chiesa.
I Rezzonico sono di origine lombarda, e più precisamente di Como; le cronache li definiscono mercanti, ma in realtà operano nella finanza internazionale, al punto che nel 1687 entrano a far parte del patriziato veneziano.

Carlo Rezzonico, opera di Anton Raphael Mengs presente nella sala dell’Allegoria nuziale di Ca’ Rezzonico
La Repubblica infatti, impegnata nell’ennesima guerra contro i turchi, aveva aperto l’iscrizione al Libro d’oro (raccolta delle famiglie nobiliari legittime) dietro esborso di 100.000 ducati. È una cifra enorme, ma per i Rezzonico i soldi non sono un problema; in quello stesso anno uno dei nipotini, il diciannovenne Abbondio, abate col vizietto del gioco, riesce a perdere 40.000 ducati a trenta-quaranta col principe Livio Odescalchi, nipote del papa Innocenzo XI.

Affresco di Giambattista Tiepolo, nella sala del Trono di Ca’ Rezzonico, dove è presente il Libro d’oro
Guarda la combinazione: questo pontefice è pure lui di Como, imparentato alla lontana con i Rezzonico e compartecipe dei loro affari. Questo può contribuire a spiegare, se non l’ascesa al papato del nostro Carlo, quantomeno la strategia familiare che lo destinerà alla carriera ecclesiastica.
A coronamento delle loro ambizioni, verso la metà del secolo, i Rezzonico acquistano un palazzo lasciato incompiuto dal Longhena, la cui ultimazione viene affidata al maggior architetto allora presente a Venezia: Giorgio Massari. Costui lo trasforma in una sontuosa dimora sul Canal Grande conosciuta appunto come Ca’ Rezzonico, oggi Museo del Settecento veneziano. Chiedete alla vostra Best Venice Guide che vi accompagni a visitarlo!

Facciata di Ca’ Rezzonico sul Canal Grande

Grande scalone di ingresso progettato e realizzato da Giorgio Massari

La sala da ballo progettata e realizzata da Giorgio Massari
Carlo ci abita poco: dal 1743 è vescovo di Padova, e quindici anni dopo, salito al trono di Pietro, si trova ad affrontare un pontificato angustiato dai continui attacchi contro la Santa Sede causati dalla ventata di irreligiosità che accompagna il movimento illuminista.
Carlo paga questo clima avvelenato con la propria vita: muore infatti la notte del 2 febbraio 1769, colpito da apoplessia alla vigilia del concistoro ch’egli aveva convocato nel tentativo di rispondere all’offensiva delle corti borboniche, che volevano l’abolizione della Compagnia di Gesù.
E il palazzo sul Canal Grande? La famiglia ci spende un patrimonio, ma se lo gode poco, neppure dieci anni, visto che si trasferiscono tutti a Roma quando Carlo diventa papa.
Il suo pontificato poteva essere l’inizio di nuove fortune domestiche, e invece nessuno dei Rezzonico avrà figli maschi: l’ultimo di essi, il principe Abbondio, muore a Pisa nel 1810, dopo aver fatto erigere da Antonio Canova il monumento funebre al grande zio, in San Pietro.
Venite a scoprire i dettagli della storia travagliata di Carlo, contattatemi, Ca’ Rezzonico ci aspetta!

Monumento funebre a Carlo Rezzonico, Clemente XIII di Antonio Canova, San Pietro, Roma
Federica Gullino
Best Venice Guides
federica.gullino@gmail.com
Risultati
INSERISCI I TUOI DATI PER RICHIEDERE INFORMAZIONI
Tutti i campi sono obbligatori. Per proseguire è necessario selezionare almeno una guida.