Le storie di Venezia di Alberto Toso Fei

Gen 10, 2021curiosità e tradizioni veneziane, personaggi illustri, storia0 commenti

 

Un anno fa in autunno, è nata l’idea di creare dei tour sulle storie di Alberto Toso Fei. Era ottobre e il primo incontro che abbiamo avuto con l’autore è stato in Piazza San Marco, nel caffè Florian. Ricordo che ero curiosa di conoscerlo, io e le mie colleghe Giuseppina De Vecchi e Giovanna Lorenzon avevamo in testa tante idee e una di queste era quella di fare degli itinerari del mistero e dei fantasmi, degli itinerari autentici con i racconti scelti da lui. Ricordo di essere rimasta colpita dalla sua gentilezza e dal suo garbo, capii subito che gli itinerari avrebbero dovuto far trasparire anche la sua personalità. È così pian piano l’idea ha preso forma, Alberto raccontava e gli itinerari della magia della Venezia di Alberto Toso Fei diventavano realtà. Così sono nati “Piccoli detective a Venezia con le storie di Toso Fei” e “Piccoli brividi in Piazza San Marco”. Abbiamo iniziato con il creare dei tour per bambini perché le storie di Venezia, sono le voci che vengono da lontano, le tradizioni che devono essere tramandate di generazione in generazione.

Maria Mariano, Locandina del tour Bestveniceguides Piccoli detective a Venezia con le storie di Alberto Toso Fei

Ricordo anche che al caffè Florian gli rivolgemmo delle domande. E oggi dopo molti mesi voglio riproporgliele qui, affinché “Piccoli detective” ,  “Piccoli Brividi” e gli altri tour che lui ci darà modo di creare per bambini, famiglie e perché no anche adulti si riempiano dell’anima di Venezia. Grazie Alberto di averci risposto di nuovo!

Vorrei iniziare con la domanda, di quando è nata la tua passione per le storie di Venezia?

“Sai Laura, nasce – credo – da molto lontano. Da quando, da bambino, ascoltavo a Murano (o a Castello, dove ho studiato più avanti) le storie degli anziani. Da bambino era normale per me sentire quelle storie, a volte frammentate, a volte imprecise, ma tutte bellissime, che mi hanno albergato dentro per anni. È stato parecchio tempo dopo, infatti, mentre studiavo la storia di Venezia all’Università, che ho realizzato che quelle storie così belle che mi vivevano dentro non stavano scritte da nessuna parte, né nessuno le raccontava più. Ho dunque iniziato a fare un lavoro sulla mia memoria per ritrascriverle, aggiungendo a questo una azione cospicua di raccolta, interviste, organizzazione e comparazione delle storie, che avrebbero corso il rischio di scomparire per sempre, inghiottite dal tempo. Quasi subito è emersa anche una delle loro caratteristiche principali:  quella di essere legate ancora oggi a un luogo; di come sia dunque possibile creare dei percorsi narrativi all’interno della città, parole e azioni del passato, reali o fantasiose, che si intrecciano in una trama strettissima col tessuto urbano e che a volte fanno parlare le pietre stesse di Venezia, se si ha la pazienza di rimanere in ascolto.”

Alberto Toso Fei, maggio 2006, Venezia, ritratto da ©Barbara Zanon contatti: mobile: 3292229496 e-mail: barbara@kaliphos.com web site: www.kaliphos.com / www.barbarazanon.com

Alberto qual è la tua storia preferita?

” È una storia di morte, ma non la amo per questo. Le sono legato perché è una storia di Murano che ho ricostruito, che parla di un incidente tra una gondola e un vaporetto nel 1904 e di come ancora oggi compaia una piccola cassa galleggiante sulle acque della laguna, rifugio dello spirito di una bimba che in quell’incidente perdette la vita. Avevo in mio possesso solo il frammento – inquietante e spaventoso – della cassa galleggiante, e con pazienza ho scoperto il fatto di cronaca alla base della credenza (evidentemente moderna, avendo poco più di cent’anni) ma soprattutto il sogno rivelatore di un’altra bimba – sorella di una delle persone rimaste uccise quella notte – che permise a distanza di mesi il ritrovamento di un corpo. Ebbi la ventura di ascoltare quel racconto a distanza di molti decenni, per voce della piccola protagonista di allora, diventata bisnonna.”

E cosa mi dici del mistero della fossa numero 6 a S. Michele in isola, la tomba vuota della venerabile suor Vittoria Gregoris?  Mi racconti il retroscena che ti ha portato a questo mistero?

“Questa storia me la segnalò un amico scrittore e amante di cose veneziane, Claudio Dell’Orso; poi trovai i giornali dell’epoca e – tempo dopo – una piccola pubblicazione che raccontava brevemente dell’avvio del processo di beatificazione…”.

Quale delle tante curiosità di Venezia racconteresti a un bambino?

“Tra le curiosità veneziane direi che c’è l’imbarazzo della scelta. Sono migliaia. Forse gli farei notare la correlazione tra alcuni nomi di vie veneziane – ponte de le Meravegie, ponte de Donna Onesta, riva de Biasio, ponte de l’Anzolo – e altrettante leggende legate alla storia della città. Non sono tutte storie o leggende adatte ai bambini (per quanto io da piccolo venissi terrorizzato con la storia dell’orco Biasio senza particolari remore da parte degli adulti…), ma alcune – come quella dell’angelo di Ca’ Soranzo che fa la guardia a un foro dal quale sarebbe uscito il diavolo che viveva in quella casa travestito da scimmia – possono risultare divertenti. Sul fronte delle storie di fantasmi i bambini amano molto la storia agro-dolce del campanaro di San Marco che vendette il suo scheletro prima di morire. Anche perché lo possono andare a trovare al Museo di Storia Naturale, dove abita da più di un secolo.”

Ti ringraziamo tanto di averci inserito nella programmazione del Festival del mistero. Ci racconteresti come è nata l’idea e un po’ di retroscena?

“Veneto Spettacoli di Mistero” è un festival che nasce per la valorizzazione delle storie della tradizione – luoghi e personaggi storici e leggendari, figure dell’immaginario veneto come streghe, orchi, anguane, massarioli, vicende arcane e storie di fantasmi – che dal 2009 vengono rappresentati in una ottantina di località del Veneto per quaranta giorni, dalla notte di Ognissanti fino al primo fine settimana di dicembre. Si tratta di centoventi, centotrenta eventi di natura molto diversa (spettacoli teatrali, visite guidate, animazioni in costume, letture, serate di racconto, giochi per bambini, cene a tema, rievocazioni storiche) che prendono piede in borghi medioevali, castelli, teatri, ville, scorci naturali, centri storici, condotti dalle Pro Loco aderenti all’Unpli Veneto e sostenuti dalla Regione Veneto, che ha voluto il Festival.

Nacque dodici anni fa per iniziativa dell’allora vicepresidente, Franco Manzato, che volle incontrarmi per aver conosciuto la mia attività di scrittore e performer e me ne affidò la progettazione e la conduzione. Da allora “Veneto Spettacoli di Mistero” prosegue felicemente, e in questi anni è riuscito non solo nel suo intento dichiarato di valorizzazione del territorio attraverso la riscoperta delle sue storie, ma anche nella scoperta di storie dimenticate recuperate dai tanti appassionati che vivono i bellissimi centri del Veneto, che si sono messi alla ricerca di misteri e leggende popolari. Segno che quello del racconto e della cultura popolare è una porzione di radice piantata ancora molto profondamente negli animi, che non mancano di nutrirsene in ogni occasione.

Le storie non sono “vecchie”. sono “solo” antiche, hanno bisogno di trovare il loro modo attuale per  essere raccontate ed espresse. E chi l’ha detto che tutto ciò non possa essere fatto divertendosi?

Grazie Alberto!

Alberto Toso Fei durante una delle performance del progetto “Venezia Rivelata”

Alberto è Venezia! Alberto racconta per non far dimenticare.

E oggi se fosse Alberto a chiedermi quali delle sue storie mi piacciono, risponderei tutte! E gli direi anche che ricordo ancora con grande emozione il cuore bianco che Alberto ha ideato assieme all’artista veneziana Elena Tagliapietra in piazza San Marco, in occasione del progetto biennale Venezia Rivelata (http://www.veneziarivelata.it) un cuore  fatto da veneziani e da persone come me che amano perdutamente Venezia, il cuore bianco che Alberto ha ideato per far capire al mondo che Venezia è ancora una città pulsante. Ci piacerebbe rivedere di nuovo quel cuore, al centro della nostra bella e unica piazza!

Laura Bumbalova
BestVeniceGuides
labumbalova.altervista.org

nota sull’immagine in copertina: Il cuore dei Veneziani di “Venezia Rivelata” ideato da Alberto Toso Fei e Elena Tagliapietra

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