La Scuola Grande di San Rocco, non solo pittura
Mar 10, 2021arte, artigianato, scultura0 commenti
Nella bellissima Scuola Grande di San Rocco le grandiose opere del Tintoretto della sala capitolare sono valorizzate anche dai dossali in noce di Francesco Pianta.
Con estrema raffinatezza e mano sapiente, lo scultore veneziano si occupa di arricchire i dossali con figure allegoriche che lui stesso definisce “geroglifici” perché di difficile interpretazione.
Tra le tante sculture che eseguì Francesco Pianta tra il 1657 e il 1676, una delle più famose è la “Magnificenza della libraria”, dove si vedono cinque scaffalature piene di libri che compongono un’ideale biblioteca e dove sui dorsi si leggono i titoli e gli autori della cultura classica, la Bibbia ed altri scritti sacri… verrebbe voglia di sfilarli dallo scaffale e sfogliarli. La perfezione dell’intaglio li fa sembrare veri, con delle leggere increspature come se la copertina fosse in pelle, degli occhiali appoggiati come se fossero stati dimenticati da un lettore distratto, e poi al centro uno sportellino che al suo interno cela, come una sorta di tabernacolo, altri preziosi libretti e una penna con calamaio.

Francesco Pianta, La magnificenza della libreria, Scuola Grande San Rocco, Venezia
Il mio sguardo si sofferma poi su una scultura in particolare: un uomo dai tratti marcati, lo sguardo incerto, la veste stropicciata, una borsa di paglia allacciata sul fianco e sotto di lui una testa d’asino. La cura dei particolari e la bellezza del drappeggio risaltano ancora di più con la luce soffusa della sala, sottolineando il gioco di luci e ombre che si crea negli spazi intagliati.

Francesco Pianta, Allegoria dell’ignoranza, dettaglio dell’asino, Scuola Grande San Rocco, Venezia
La figura dell’asino sin dal tempo degli egizi e dei greci indica gli stolti e la borsa di paglia, di un realismo indescrivibile, ricorda la favola di Esopo:
Le due bisacce
Quando il creatore ebbe fatto l’uomo, gli mise sulle spalle due bisacce,
una piena dei difetti degli altri e l’altra piena dei propri difetti;
quella con i propri difetti penzolava sulla schiena mentre l’altra sul davanti.
Ecco perché l’uomo vede subito i difetti altrui e non i propri.
Un itinerario che accosta la bellezza delle virtù e la bruttezza dei vizi, le caratteristiche positive e negative dell’uomo, nella ricerca costante della luce, come quella che viene simbolicamente emanata dal sole che tiene in mano Ercole, dall’alto della parete in fondo alla grande sala.

Scuola grande San Rocco, Sala Capitolare con la scultura lignea di Ercole di Francesco Pianta
Ultima opera del Pianta è la rappresentazione della pittura, un omaggio al grande Tintoretto che dedicò parte della sua vita a questa Scuola e che viene rappresentato con tutti i suoi strumenti di lavoro: i pennelli, il mortaio per pestare i colori, il rotolo di carte e il libro sul quale l’indice del pittore ci invita a leggere…

Francesco Pianta, Tintoretto allegoria della pittura, Scuola grande San Rocco
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Alessia Ferrari Bravo
guidaturisticavenezia.it
BestVeniceGuides
Bibliografia:
Francesco Pianta a San Rocco, Marsilio, 2014
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