Il miracolo dello schiavo di Jacopo Tintoretto: un capolavoro assoluto

Lug 10, 2022arte0 commenti

 

E’ rivoluzionario, stralcia i canoni della rappresentazione pittorica, è un fulmine a ciel sereno: questa l’impressione che si ha osservando il “Miracolo dello Schiavo”, dipinto da Tintoretto nel 1548 per la Scuola Grande di San Marco, visibile, oggi, nella sala XI delle Gallerie dell’Accademia.

Jacopo Tintoretto, Miracolo dello Schiavo, Gallerie dell’Accademia, Venezia

La storia

Il maestro si ispira ad un episodio nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine che racconta di uno schiavo cristiano condannato alla tortura dal proprio padrone per aver pregato sulla tomba di San Marco. La pena prevedeva la frattura delle gambe e l’accecamento.

Lo schiavo è rappresentato a terra, disteso, mentre sta per essere martirizzato, ma all’improvviso San Marco piomba dal cielo, a testa in giù: il suo apparire è violento, gli strumenti della tortura si frantumano e vengono mostrati al padrone che, attonito ed incredulo, balza dalla sedia spalancando le braccia. Lo schiavo è salvo!

L’aguzzino mostra gli strumenti rotti al padrone dello schiavo, dettaglio da Jacopo Tintoretto, Miracolo dello Schiavo, Gallerie dell’Accademia, Venezia

La tecnica pittorica

Il volto del santo è in ombra: quasi accecante il bagliore scaturito dalla sua aureola a raggiera che costituisce uno dei tre punti di luce nel dipinto. La sua figura è la più grande, messa in evidenza anche dalla meravigliosa veste svolazzante che Tintoretto rende con tonalità differenti.

La figura di San Marco, dettaglio da Jacopo Tintoretto, Miracolo dello Schiavo, Gallerie dell’Accademia, Venezia

Una folla di persone disposta a semicerchio circonda lo schiavo a terra, nudo, morente, le carni bianche; nella resa plastica della sua figura si percepisce l’influenza di Michelangelo e di Giulio Romano.

Lo schiavo a terra, dettaglio da Jacopo Tintoretto, Miracolo dello Schiavo, Gallerie dell’Accademia, Venezia

Il dipinto è una scena teatrale: il miracolo avviene tra la colonna di sinistra e il padrone dello schiavo a destra. Questo capolavoro annuncia quelle peculiarità che caratterizzeranno lo stile del maestro, quelle che ritroviamo, per esempio, nelle tele delle Scuola Grande di San Rocco: le diagonali, il movimento circolare dei singoli gruppi di figure, il contrasto e gioco tra luci ed ombre, gli scorci improvvisi, le quinte teatrali; la dinamicità nelle opere di questo grande maestro coinvolge lo spettatore attirandolo dentro i dipinti e rendendolo partecipe della scena.

Colpiscono nel “Miracolo dello Schiavo” i timbri cromatici. Lo sfondo è dominato dal bianco dell’architettura e dal blu del cielo. Sono stati utilizzati colori vivaci e tonalità diverse del colore rosso: San Marco, il padrone dello schiavo, la figura in basso a destra, l’uomo a sinistra, i turbanti di alcuni astanti.

Il padrone dello schiavo, dettaglio da Jacopo Tintoretto, Miracolo dello Schiavo, Gallerie dell’Accademia, Venezia

Che Tintoretto sia stato influenzato dal colorismo di Tiziano? Facendo un viaggio nel tempo, potremmo chiederlo all’artista stesso, visto che, in questo dipinto, si è autoritratto.

Ci sarebbe ancora molto da aggiungere… lo farò sicuramente di persona! Vi aspetto a Venezia per una visita guidata alle Gallerie dell’Accademia.

Ciao!

Cinzia Maestrini
BestVeniceGuides
www.guidedtoursinvenice.com

Se desiderate prenotare una visita guidata con Cinzia Maestrini, scrivetele a: maestrini.cinzia@gmail.com

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