Franca Scoria Zanchi

Ho conseguito la laureata in “Lingue e Letterature Straniere” – Francese e Inglese – all’università di Ca’ Foscari.
Sono abilitata all’insegnamento della lingua inglese nelle scuole di ordine superiore e ho insegnato per una decina di anni in Licei e Istituti di secondo grado in questa regione.
Nel 1991 ho conseguito il patentino di Guida Turistica rientrando nella lista dei vincitori. Da allora ho collaborato con diverse istituzioni culturali come l’Università della Terza Età, gli Amici dei Musei, diversi CRAL …..
Dal 1999 sono nel direttivo del FAI di Venezia e mi sono sempre occupata, dell’organizzazione delle “Giornate FAI di Primavera”.
Nel 2000 ho partecipato alla fondazione del Wigwam Club Giardini Storici di Venezia di cui sono socia e con il quale collaboro nello svolgimento dei Festival dei Giardini.
Premetto che il tour che suggerirò non è pensato per chi viene in città per la prima volta in questo caso è imprescindibile una visita dell’area marciana con i suoi edifici che formano una sintesi visiva di tutte le espressioni artistiche più significative: bizantino, gotico e rinascimentale.
Tra i tanti e innumerevoli itinerari che si potrebbero suggerire quello che a me sembra più congeniale e quello di coniugare arte e natura. In quasi ognuno dei “sestieri” della città è possibile scoprire accanto a palazzi gotici o rinascimentali, chiese dello stesso stile ricche di opere d’arte nel loro interno e i particolari “giardini segreti”. E’ veramente straordinario che in un luogo così ostile all’insediamento umano e alla sviluppo di una natura mediterranea si raggiungano dei risultati eccezionali. Anche il più umile dei fiori, il più piccolo degli arbusti per non dire delle specie arboree più resistenti questi rappresentano un vero miracolo risultato della tenacia e della caparbietà di questi ostinati abitanti che non solo hanno trovato in laguna un sicuro rifugio, ma hanno cercato di circondarsi delle stesse delizie vegetali come viste in quel lontano oriente che sarà la fonte della loro ricchezza economica: Bisanzio.
Certamente non è così all’inizio quando si viveva in capanne con il tetto in paglia, la vita era dura, quasi senza speranza, il cibo scarso ma anche questo ostacolo verrà superato dall’ingegno di questi popoli. Dall’iniziale “giardino dei semplici” coltivato in monasteri e utile solo dal punto di vista medico o dal piccolo “brolo” ottenuto con fatica lavorando questa terra sterile, si giungerà poi ai delicatissimi giardini con alberi, fiori speciali come le rose profumate di diversi tipi coltivateti nei chiusi monasteri o nei giardini nascosti dietro le mura di casa. L’apertura a Padova del primo Orto Botanico con tutte le piante che arriveranno dall’America trasformerà molti patrizi in pazienti e ostinati giardinieri.
Si potrebbe ipotizzare di partire dalla Stazione Ferroviaria o da Piazzale Roma per poi svolgere l’itinerario nel quartiere di Cannaregio. Lungo il percorso si possono visitare giardini un tempo attinenti a ricchi palazzi patrizi e oggi aperti al pubblico, attraversare l’area del Ghetto rifugio di famiglie ebree dove la densità era tale da essere costretti a vivere nei cosiddetti “grattacieli” edifici di sette piani o più. Lasciato alle spalle il Ghetto si entra nel cuore di questo sestiere dove è possibile trovare tutta una serie di bellissimi giardini nascosti e ombrosi, pieni di fascino. Ci sono pure luoghi artistici e storici di grande rilevanza come la Chiesa della Madonna dell’Orto che presenta al suo interno tele straordinarie per qualità e dimensioni eseguite da Tintoretto che qui vicino risiedeva, nel caratteristico Campo dei Mori dove risiederà fino alla morte. Siamo ormai vicini alla Strada Nova dove la visita potrebbe terminare dopo aver dato una occhiata al giardino del palazzo Morosini dal Giardin oggi proprietà delle monache domenicane.
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